SALUTE MENTALE E LONGEVITA' CON LE MEGAVITAMINE

 

 

 

 

 

 

 

PREFAZIONE DI LINUS PAULING AL LIBRO BRAIN ALLERGIES 

VITAMINE E SALUTE PSICHICA (DA PHILPOTT-KHALITA, BRAIN ALLERGIES) 

LINUS PAULING, HOW TO LIVE LONGER AND FEEL BETTER 

I PERICOLI DEGLI PSICOFARMACI (DA BRAIN ALLERGIES) 

CARENZE NUTRIZIONALI NELLA DIETA OCCIDENTALE  E INTEGRATORI ALIMENTARI 

PAULING DISCUTE I PRESUNTI EFFETTI NEGATIVI DELLE MEGAVITAMINE 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PREFAZIONE DI LINUS PAULING AL LIBRO BRAIN ALLERGIES

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Cent'anni fa, era generalmente accettato che la malattia mentale fosse associata con una anormalità nella struttura e composizione del cervello. Seguì poi un periodo, iniziato nei primi decenni del ventesimo secolo e protrattosi sino al presente, in cui l'enfasi era sulla spiegazione psicologica della malattia mentale. Durante gli ultimi anni (1980) è avvenuto un altro cambiamento di idee, in parte come risultato di maggiori informazioni sulla struttura del cervello e che il suo funzionamento dipende dalla sua composizione e struttura. E' noto che la presenza nel cervello di molecole di N-diethyl-Dlysergamide, mescalina o altre sostanze psicoattive è associato a profondi effetti mentali. Già nel 1799 lo scienziato britannico Humpry Davy descriveva varie reazione soggettive all'inalazione del gas di ossido nitrico. Questo gas e altri anestetici possono produrre anestesia generale, un notevole cambiamento nel funzionamento del cervello.

Si sa che il corretto funzionamento del cervello richiede la presenza nel cervello stesso di molecole di molte sostanze differenti. La malattia mentale, normalmente associata alla mlattia psichica, deriva da una bassa concentrazione di una qualsiasi di un certo gruppo di vitamine: tiamina (B1), nicotinamide o acido nicotinico (B3), pridossina (B6), cobalamina (B12), biotina, acido ascorbico (vitamina C), e acido folico. Altre sostanze, che non sono vitamine, influiscono pure sul funzionamento del cervello quando interviene un significativo  cambiamento nella loro concentrazione. Tra esse vi è l'acido glutammico, uno degli aminoacidi presenti nelle proteine.

L'idea che un cambiamento nel comportamento e nell'equilibrio mentale può derivare dal cambiamento delle concentrazioni di varie sostanze che sono normalmente presenti nel cervello è una idea importante. Essa è la base della psichiatria ortomolecolare. L'altra idea è che sostanze del nostro ambiente possono avere profondi effetti sulla salute mentale e il comportamento. Esse possono essere presenti nei cibi o nel nostro ambiente naturale o essere introdotte nell'ambiente come risultato di processi tecnologici.

Un'allergia è una reattività esagerata di un organismo vivente a una sostanza estranea che talvolta si scatena a seguito di una esposizione alla sostanza stessa, spesso in quantità molto basse. Le allergie sono molto specifiche. Si ritiene che le reazioni allergiche risultino da una combinazione delle molecole della sostanza che causa l'allergia con sostanze caratteristiche del nostro corpo. Queste sostanze sono gli anticorpi. L'esposizione ad un allergene può sensibilizzarla nel senso di far sì che successive esposizione all'allergene provochino una risposta caratteristica, spesso consistente in un comportamento alterato.

Un cibo vegetale o animale mangiato dall'uomo, a meno che non sia stato sottoposto a insoliti processi di raffinazione, consiste di decine di migliaia di sostanze di diverso tipo. La gran maggioranza di queste sostanze  può fungere da antigene, sensibilizzando determinate persone. Alcune allergie interessano il cervello facendo sì che l'esposizione a particolari allergeni risulti in particolarità di comportamento.

 

 

 

 

 

 

VITAMINE E SALUTE PSICHICA

(DA PHILPOTT-KHALITA, BRAIN ALLERGIES)

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I farmaci, sostanze estranee normalmente non presenti nel corpo, alterano radicalmente l'ambiente biochimico/psichico. Così facendo sedativi e antidepressivi (fenotiazina, butirophenones, SSRI ecc.) controllano e/o sopprimono i sintomi psichiatrici. Sfortunatamente  il sottostante disturbo metabolico che è il principale responsabile dei sintomi mentali rimane trascurato. Inoltre i farmaci provocano dannosi effetti collaterali che aggiungono ulteriori complicazioni all'esistente patologia biochimica alla base della malattia mentale.

Alcuni degli effetti più seri sono causati dall'uso cronico di sedativi soppressori di sintomi, e includono morte coronarica, discinesia tardiva, Parkinson e dipendenza dal farmaco. Questi farmaci causano inoltre ulteriore dipendenza dell'organismo e aumentano persino la possibilità di sviluppare diabete conclamato.

Gli psichiatri ortomolecolari sostengono un tipo di trattamento completamente diverso per la malattia mentale. Questo approccio alternativo è basato sull'idea che un cervello dal funzionamento sano è basato sull'equilibrio biochimico/nutrizionale, sulla protezione da agenti esterni allergenici e da campi biomagnetici nocivi delle singole cellule dell'organismo e in particolare del cervello. Questo trattamento cerca di andare alle vere cause della malattia mentale.

A questo proposito gli psichiatri ortomolecolari ritengono che il cibo, le sostanze chimiche con cui si viene in contatto nell'ambiente hanno effetti sul comportamento, in quanto possono cambiare la chimica del cervello così drasticamente che il normale comportamento è radicalmente alterato. Il risultato finale di questa alterazione del chimismo cerebrale è la malattia mentale o il disturbo emozionale.

Tali cambiamenti nel comportamento del soggetto intervengono a causa di reazioni maladattive (allergico-immunologiche, di dipendenza o di altro tipo) a determinati cibi, sostanze chimiche, sostanze inalabili con cui si viene a contatto nella vita di tutti i giorni, sostanze che variano da soggetto a soggetto.

L'approccio ortomolecolare mira alla eliminazione di tutte le sostanze nocive presenti nella dieta o nell'ambiente che producono sintomi a livello psichico attraverso una dieta di rotazione e test per l'individuazione degli allergeni.

Una dieta di rotazione unita ad una completa eliminazione dei cibi e delle sostanze chimiche ambientali inalate o altrimenti assunte offre il migliore trattamento possibile per sindromi psichiatriche e disturbi emotivi sia lievi che gravi.

Una rotazione della dieta dovrebbe essere organizzata in modo da evitare che ciascuna categoria di cibo sia mangiata più frequentemente di due volte a settimana.

Ma questo dovrebbe essere preceduto da una astensione della durata di tre mesi dai cibi sospettati, come cereali contenenti glutine (frumento, avena, segale, orzo), latticini e molti prodotti derivati dagli idrocarburi che si trovano nei cibi o nell'ambiente o sono inalati. Tra i più comuni derivati degli idrocarburi con cui veniamo giornalmente in contatto vi sono candele, cere e prodotti per la pulizia, spray, prodotti di bellezza, profumi, coloranti, fumi combusti, pesticidi. Le sostanze individuate in questo modo come più dannose per lo specifico individuo devono essere evitate permanentemente.

In particolare il glutine è la sostanza che scatena le reazioni più violente e quindi il candidato più probabile nella individuazione delle sostanze che provocano sintomi fisici o mentali.

La gamma di reazioni al glutine comprende problemi gastrointestinali (disturbo celiaco, morbo di Crohn), sindrome di Tourette, cefalee e sintomi emotivi e mentali come senso di tensione, ansietà, fobie, depressione, pensieri ossessivi o compulsivi fino alla depressione maggiore, alle allucinazioni e illusioni.

In aggiunta a questo il glutine è anche una sostanza che genera forte dipendenza. Il glutine subisce una prima demolizione nello stomaco ad opera della pepsina e dell'acido cloridrico, demolizione che produce un narcotico molto attivo chiamato esorfina. Questo narcotico genera dipendenza quando è assorbito dal piccolo intestino invece di subire una ulteriore digestione ad opera degli enzimi pancreatici e dei bicarbonati di sodio e potassio.

Il secondo pilastro dell'approccio ortomolecolare è costituito dagli integratori: una supplementazione che aumenti la concentrazione di vitamine, oligoelementi, minerali, acidi grassi essenziali, enzimi, amminoacidi e ormoni che normalmente si trovano nel corpo umano allo scopo di compensare  e correggere i deficit nutrizionali dei pazienti.

Tra gli acidi grassi sono essenziali l'acido linoleico e quello linolenico. Tra gli amminoacidi arginina e istidina (essenziali per i bambini), isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilalanina, treonina, triptofano, valina. Tra le vitamine la biotina (B7), cobalamina (B12), acido folico (B9),  niacina (B3), acido pantotenico (B5), piridossina (B6), Riboflavina (B2), Tiamina (B1), vitamine A, C, D, E, K. Fra i minerali calcio, cloro, cromo, cobalto, rame, fluoro, iodio, ferro, magnesio, manganese, molibdeno, nickel, fosforo, potassio, selenio, silicio, sodio, stronzio, zolfo, vanadio, zinco.

Ecco i dosaggi giornalieri consigliati: vitamina C (5-12 g), magnesio (250-500 mg), zinco (15-30 mg), niacina (B3) (500-3000 mg), B6 (25-100 mg), B12 (1 g), cistina (500 mg), taurina (500 mg). Vanno poi assunti enzimi pancreatici proteolitici ed acidi grassi essenziali.

L'80% della popolazione americana ha un probabile deficit di acidi grassi essenziali (EFA, Essential Fatty Acids), che includono acido linoleico e linolenico. Questi importanti nutrienti sono necessari a livello biochimico sia dal nostro corpo che dal nostro cervello e sono disponibili solo attraverso la dieta. Olio estratto dai residui della spremitura dell'uva, olio di borragine, olio di lino sono tra le altre buone fonti di EFA.

Le prostaglandine necessitano degli EFA per la loro sintesi. Esse giocano un ruolo importante nel ridurre vari tipi di processi infiammatori, allergici o meno. La carenza di EFA espone quindi alle conseguenze di processi infiammatori localizzati nel cervello o in altre parti del corpo.

La famiglia di virus neurotropi e linfotropi che comprende il virus di Epstein-Barr, il citomegalovirus, l'herpes virus #6 è il punto di partenza di vari tipi e gradi di disordini cerebrali (ipercinesia, disordini maniaco-depressivi, dislessia, autismo, schizofrenia ecc). Questo comune denominatore di disordini cerebrali è una infezione virale dalla famiglia degli herpes virus linfotropi. L'infezione ha origine nella prima infanzia prima che il cervello raggiunga la maturità nella tarda adolescenza. Si tratta di una encefalite cronica, latente, con danni progressivi al cervello specie nelle aree delle emozioni, del giudizio e della percezione. L'infezione è progressiva  e si può manifestare come un disordine cerebrale meno importante nell'infanzia e svilupparsi nella tarda adolescenza e dopo i venti anni come una psicosi grave. Studi del livello degli anticorpi protratti per più anni hanno mostrato  che questi tipi di infezioni virali nel cervello sono croniche e fluttuanti.

Come risultato dello stress derivante da tali infezioni virali nascoste, si sviluppano reazioni allergiche o maladattive ai cibi, alle sostanze chimiche inalate o con cui si viene altrimenti in contatto che peggiora i sintomi mentali. Carenze nutrizionali e immunologiche completano questo circolo vizioso del deterioramento della chimica cerebrale.

Il biomagnetismo è il terzo pilastro della medicina ortomolecolare. Mi sia permesso di esemplificare l'efficacia di tale strumento con l'esposizione di un caso clinico. Un soggetto di nome Karl era psicotico e credeva di incarnare Gesù Cristo. Si scoprì che era estremamente allergico a certi cibi e derivati degli idrocarburi. Karl aveva un frutteto che irrorava periodicamente con pesticidi. Isolato dai contatti con i pesticidi e dai cibi che i test avevano rivelato come allergeni Karl si riprese dalla psicosi in 5 giorni. Karl scoprì di poter tenere sotto controllo i suoi sintomi dormendo su un materasso magnetico e con dischi magnetici in capo al letto, dalla parte della testa. Quando l'esposizione ad idrocarburi rischia di alterare il suo comportamento, egli utilizza due magneti sui lobi temporali e i sintomi sono rapidamente attenuati. Egli non usa più sedativi o antidepressivi.

Un altro paziente, diagnosticato autistico sin dall'età di cinque anni, era figlio di dottori, e poté usufruire di tutte le terapie disponibili. A diciassette anni era chiaramente schizofrenico, con bizzarri movimenti facciali e delle braccia. Non si riusciva a capire quello che tentava di articolare. L'eliminazione dalla sua dieta del glutine e di altre sostanze chimiche cui si rivelò allergico produsse la recessione dei sintomi nell'arco di cinque giorni. Con l'aiuto di psicoterapia e di magneti piazzati sui lobi temporali egli apprese a comunicare in modo intelligibile. Fu rilevata e curata una deficienza di cistina e taurina. Attualmente egli guida l'auto, frequenta i corsi d'arte all'Università e vive da solo in appartamento, facendo le pulizie e preparandosi i cibi.

Il campo magnetico positivo (orientato nord-sud) induce gli elettroni a ruotare in senso orario, mentre il campo magnetico negativo li fa ruotare in senso antiorario. Il campo magnetico positivo è quello del disturbo da stress. Produce un effetto di eccitazione nelle cellule umane che può essere sufficientemente alto da indurre una psicosi in soggetti predisposti. L'intensità di un campo magnetico si misura in gauss. Più alto è il campo positivo, maggiore l'eccitazione delle cellule. Un campo magnetico positivo sufficientemente forte può indurre crisi psicotiche in coloro che sono predisposti.

Il campo magnetico negativo è quello della guarigione e della normalizzazione delle funzioni biologiche. Calma i neuroni e induce al riposo, al rilassamento, al sonno e alla guarigione. Quando è sufficientemente alto in termini di gauss può anche produrre anestesia generale e un proporzionale rallentamento dell'elettroencefalogramma.

Un campo magnetico negativo può tenere sotto controllo l'eccitamento neuronale che dà luogo a nevrosi, psicosi, crisi epilettiche, allergie cerebrali, dipendenze e discinesie.

Durante tutte le reazioni allergiche più forti è presente ipossia acida e perdipiù il corpo produce radicali liberi come perossido di idrogeno, radicali di idrossile, acidi, alcoli e aldeidi. Questi prodotti si moltiplicano grazie allo stato di ipossia acida. I radicali liberi producono infiammazione e ingrossamento in ogni cellula interessata dalla reazione maladattiva. Il processo produce deficienza di ossigeno, uno stato estremamente dannoso per le cellule. Cellule nervose in queste condizioni hanno come risultato depressioni, allucinazioni, illusioni, ossessioni e compulsioni e altro ancora. Si deve ripristinare lo stato alcalino del pH. Questo permette di disgregare i radicali liberi rilasciando l'ossigeno tossico in essi intrappolato e inizia il processo di guarigione.

I campi magnetici negativi evocano una risposta biologica di iperossia alcalina e possono quindi modificare lo stato acido sopra descritto. Essi attivano l'enzima ossireduttase che contribuisce a disgregare i radicali.

I campi magnetici negativi riducono tutti i tipi di infiammazioni e reazioni maladattive, siano fisiologiche o mentali. Il loro principale effetto è l'attivazione dell'enzima ossireduttase, in grado di attaccare radicali liberi, perossidi, acidi, alcoli e aldeidi prodotti dello stato tossico della cellula e in grado di liberare l'ossigeno dal suo stato vincolato nei radicali. In tal modo si promuove la presenza di ossigeno molecolare e di pH alcalino nella cellula, condizioni entrambe ottimali per il suo funzionamento.

Il metabolismo del corpo umano funziona in modo ottimale solo se viene mantenuto costantemente  uno stato di iperossia alcalina a tutti i livelli (cellulare, tissutale, organico e sistemico). Tutte le reazioni maladattive locali sono caratterizzate da uno stato acido-ipossiemico locale

Esperimenti hanno mostrato che un campo magnetico negativo impedisce il gonfiore che normalmente è provocato da punture di insetto. Ansia, depressione, fobie, sindromi ossessive/compulsive, illusioni, allucinazioni, depressioni psicotiche sono state trattate con successo dalla magnetoterapia, persino nelle loro fasi acute. La maggior parte dei sintomi si attenua nell'arco di dieci minuti, sebbene altri richiedano fino a 30 minuti. I sintomi non si ripresentano per un periodo protratto. L'applicazione del campo magnetico può essere ripetuta tutte le volte che è necessario.

Il polo negativo del campo magnetico va posto sull'area interessata. Tanto più alta è l'intensità in gauss del campo magnetico, tanto più efficace è il trattamento. I magneti usati sono dischi di circa 4 cm e di un centimetro di spessore, con i poli magnetici sulle facce opposte. Per il trattamento di disordini mentali gravi due dischi vanno posti sui due lobi temporali, oppure uno al centro della fronte e l'altro sul lobo temporale, o uno sul lobo temporale e uno sul lobo occipitale, a seconda dei sintomi da trattare. Si utilizzano anche materassi magnetici e magneti posti alla testiera del letto.

I testi ufficiali di psichiatria e neurologia omettono completamente gli effetti scatenanti che hanno sull'equilibrio psichico di reazioni a cibi, sostanze chimiche solide o volatili.

Ippocrate, mille anni fa, diceva "il tuo cibo sia la tua medicina; la tua medicina sia il tuo cibo"

Nel 1968 Pauling coniò il termine "medicina ortomolecolare" per indicare la medicina che combatte disturbi organici, infezioni, disturbi psichici aumentando o ripristinando nel corpo e nel cervello il livello di molecole essenziali al suo buon funzionamento (vitamine, minerali, oligoelementi, ormoni, aminoacidi, enzimi ecc.).

I livelli di molecole essenziali richiesti variano grandemente da individuo a individuo.

La psichiatria ortodossa da ormai cinquant'anni utilizza sostanze normalmente non presenti nel corpo e capaci di alterarne l'equilibrio biochimico a livelli subletali (perché tali sostanze a livelli maggiori sono letali o comunque estremamente dannose per l'organismo). Queste sostanze alterano radicalmente l'equilibrio biochimico e quasi sempre producono effetti collaterali indesiderati. Il punto comunque è che tali sostanze non eliminano o prevengono il processo patologico di base, che la medicina ortomolecolare ritiene essere un alterato chimismo dovuto a carenza di molecole essenziali. E comunque, che questo alterato chimismo sia curabile o meno ripristinando la concentrazione di molecole essenziali, i farmaci della psichiatria ortodossa non ripristinano in alcun modo un corretto funzionamento biochimico, ma semmai lo incasinano ulteriormente, limitandosi in cambio ad attenuare i sintomi comportamentali indesiderati a prezzo di effetti secondari a volte irreversibili (discinesia tardiva, parkinson, ecc.)

La somministrazione endovena di fenotiazina a ratti di laboratorio produce la perdita del 20% delle cellule cerebrali del corpo striato, perdita da cui probabilmente dipende lo sviluppo delle discinesie e del parkinson in soggetti trattati a lungo con psicofarmaci.

Applicare il principio "mens sana in corpore sano", cioè provare a individuare carenze di molecole essenziali e a ripristinarle prima di passare all'approccio farmacologico, per vedere se questo riesce a ripristinare i normali processi mentali appare molto più razionale.

Alla medicina ortomolecolare caldeggiata da Pauling i medici ortomolecolari hanno affiancato l'ecologia umana, che ricerca le cause di patologie fisiologiche o psichiatriche in sostanze assunte o inalate dall'ambiente o in allergeni presenti nei cibi e la magnetoterapia. Pauling ha avallato l'approccio ecologico, ma si è mantenuto cauto sulla terapia magnetica.

L'ecologia umana o ecologia clinica ritiene che sostanze presenti nel cibo o nell'ambiente possono sconvolgere il chimismo del cervello o del corpo e provocare sintomi fisiologici o psichiatrici anche molto gravi.

Non pochi pazienti il cui comportamento viene controllato con psicofarmaci conducono una esistenza non produttiva e socialmente isolata a causa dei pesanti effetti collaterali, che consistono non solo nell'ottundimento e nell'inerzia provocati dai farmaci più potenti, ma anche in effetti collaterali socialmente invalidanti quali tic gravi, tremori, continui movimenti involontari di braccia e gambe, smorfie ecc.

Gli psicofarmaci cominciarono ad essere usati negli anni '50. A differenza delle vitamine e delle molecole naturalmente presenti nel corpo umano, gli psicofarmaci sono brevettabili, e quindi garantiscono alti profitti alle imprese farmaceutiche. I profitti a loro volta finanziano la ricerca di altri farmaci, da proporre una volta che i brevetti del vecchio farmaco siano scaduti. I profitti consentono anche di finanziare una rete di informatori farmaceutici e l'offerta di consistenti benefits ai medici che accettino di utilizzare i farmaci. Senza contare che molti ricercatori costituiscono il loro pedigree proprio dalla sperimentazione di questi nuovi farmaci. In Italia, come in Francia o altrove, migliaia di ricercatori costruiscono la loro carriera accademica ripetendo esperimenti che sono già stati fatti anni prima dalla FDA e dai ricercatori statunitensi, i cui risultati sono a disposizione di ogni ricercatore. I ricercatori delle cliniche universitarie sono contattati dalle imprese farmaceutiche, che offrono loro la possibilità di pubblicare articoli scientifici grazie alla sperimentazione dei loro farmaci. La Eli Lilly finanzia un intero complesso di laboratori a Pisa, dove il prof. Cassano conduce le sue ricerche, una parte delle quali riguardano Prozac, Zyprexa e altri farmaci brevettati dalla suddetta multinazionale.

La cura mediante megadosi di vitamine è estremamente costosa (gli autori di Brain Allergies calcolano che nel primo periodo di attacco mediante somministrazione endovena di vitamine del complesso B, enzimi e aminoacidi si arrivi mediamente a spendere 1000 dollari al mese), e forse questa è un'altra causa del disfavore in cui è caduta tra i medici.

Secondo i medici ortomolecolari, oltre agli psicofarmaci, è stato l'avvento della psicoterapia di massa che ha ulteriormente contribuito a far dimenticare il detto di Ippocrate "il tuo cibo sia la tua medicina": "il tuo mal di testa è un sintomo psicosomatico derivante da conflitti irrisolti con i genitori" e slogan del genere capovolsero del tutto il rapporto corpo-psiche, affermando che è la psiche ad agire sul corpo e non i processi corporei sulla psiche.

Di fatto, oggi gli psichiatri non operano una diagnosi differenziale in base alle carenze nutrizionali dell'individuo, ma solo in base alle categorie di sintomi riportate sul manuale diagnostico DSM IV.  Una volta individuati i sintomi psichiatrici nel DSM IV essi tendono ad interpretare le manifestazioni organiche come effetti psicosomatici del disturbo psichico

Anche nel caso in cui gli studi hanno mostrato una significativa correlazione tra certe malattie psichiche (es. schizofrenia) e deficit di sostanze o biochimica alterata essi non prendono in considerazione come approccio di elezione la possibilità di eliminare queste alterazioni tramite una corretta nutrizione e la somministrazione di vitamine e altre molecole essenziali.

Molti medici ortomolecolari dichiarano di essere stati testimoni di crisi psicotiche indotte da assunzione di nutrienti contenenti allergeni o di inalazione di sostanze come idrocarburi o pesticidi.

E' noto che la somministrazione di alcune sostanze (LSD, anfetamine) è utilizzata dai ricercatori per indurre psicosi sperimentali in tutto simili a quelle che si verificano spontaneamente. Questo dimostrerebbe secondo i medici ortomolecolari che qualsiasi sostanza in grado di alterare in modo importante il chimismo corporeo e soprattutto cerebrale può indurre o accentuare una patologia psichica.

Un corpo impoverito di nutrienti essenziali da una dieta monotona, da junk food, da carboidrati raffinati, è ancora più vulnerabile ad allergeni presenti nei cibi e nell'ambiente. I due effetti (deficienza di molecole essenziali e presenza di allergeni) si cumulano.

I medici ortomolecolari sostengono che una percentuale importante di diagnosi psichiatriche (inclusa schizofrenia) sono in realtà casi di reazioni allergiche a sostanze presenti nei cibi o nell'ambiente o comunque sono significativamente aggravate da tali reazioni.

I medici ortomolecolari hanno descritto "psicosi da cereali" e "psicosi da latticini", i cui sintomi – anche molto gravi – spariscono rapidamente dopo quattro giorni di digiuno o di rimozione di cereali o latticini.

Idrocarburi (fumi di benzina, fumi combusti di auto) e i loro derivati impiegati in una gamma vastissima di prodotti di utilizzo quotidiano sono parimenti scatenanti di psicosi o nevrosi in soggetti sensibili.

Il tabacco è un potente allergene: circa il 75% della popolazione è allergico al tabacco, e nondimeno una percentuale sempre più alta di soggetti lo assume quotidianamente ad alte dosi.

Sono sufficienti quattro giorni di rimozione della sostanza, o 4 giorni di digiuno nel caso in cui non si conoscano le sostanze dannose, per provocare la remissione dei sintomi psichiatrici in molti soggetti.

Si dovrebbe sospettare anche dell'acqua che sia chimicamente trattata, cioè dell'acqua non di sorgente o filtrata o distillata.

I cibi non contengono solo allergeni naturali (come il glutine) ma ormai contengono residui di pesticidi, coloranti, additivi chimici. Quel che la medicina ufficiale non dice, secondo i medici ortomolecolari, è che queste sostanze sono in grado di scatenare sintomi importanti anche e soprattutto a livello mentale e psichiatrico.

I medici ortomolecolari propongono una complicatissima "dieta a rotazione di 4 giorni", basata su alcuni principi: 1) un alimento, che sia allergenica o no, non dovrebbe essere consumato più di una volta in 4 giorni; 2) alimenti appartenenti ad una stessa categoria hanno effetti simili, quindi ci deve essere un giorno di interdizione anche tra il consumo di alimenti appartenenti alla stessa categoria. Dopo che sono stati individuati i cibi che provocano reazione, il soggetto dovrebbe mantenere per tutta la vita il regime di rotazione di 4 giorni rispetto a tali cibi.

Tali complicate diete a rotazione non sono presenti negli scritti di Pauling.

Il nostro corpo assorbe dall'ambiente numerosi minerali tossici, in particolare metalli, tra cui piombo e mercurio. Il tabacco introduce nell'organismo una incredibile quantità di minerali tossici, perfino radioattivi. Uno degli obiettivi della medicina ortomolecolare è detossificare l'organismo tramite opportune sostanze. Come si vedrà, la vitamina C è un potentissimo detossificatore.

Gli psichiatri non praticano diagnosi differenziali diverse da quelle basate sulla presenza di sintomi mentali o emotivi. Non praticano diagnosi differenziali basate sulla presenza/sensibilità a sostanze presenti nell'ambiente o nei cibi o basate sulla presenza/assenza di deficit nella concentrazione di molecole essenziali al buon funzionamento della chimica del corpo.

In parte ciò è dovuto alla laboriosità e difficoltà dei protocolli per individuare allergeni. Ma per quanto riguarda le carenze nutrizionali oggi disponiamo di metodi molto rapidi di diagnosi, come ad es. l'analisi dei capelli.

Il principio della "supernutrizione" o delle "megadosi" caldeggiato da Pauling afferma: 1) che il corpo deve disporre in quantità adeguata di almeno 40 molecole essenziali (chiamate anche "nutrienti"); 2) che le RDA indicate nei testi medici non rappresentano in alcun modo i livelli ottimali, quanto piuttosto i livelli minimi per evitare la malattia conclamata (livelli compatibili quindi con uno stato cronico subpatologico); 3) che nessun singolo nutriente può avere effetti apprezzabili, ma che devono essere ripristinati i livelli ottimali di tutti i nutrienti essenziali per ottenere effetti significativi; 4) che le necessità nutrizionali e le propensioni a deficit nutrizionali variano in modo molto marcato da individuo e individuo.

Gli studi sulla pellagra e su altre avitaminosi contengono implicazioni che sono sfuggite alla medicina ufficiale, ma che i medici ortomolecolari indicano come molto importanti: 1) tra i sintomi più importanti di molte avitaminosi, come ad es. la pellagra ci sono immancabilmente i sintomi psichiatrici; 2) una prolungata avitaminosi può portare a disturbi psichiatrici permanenti e irreversibili (lo psichiatra di fama internazionale Luigi Amaducci, in una intervista del 1995 con il giornalista Giovanni Maria Pace ha ammesso che nell'Ottocento la popolazione manicomiale era prevalentemente costituita da soggetti con danni cerebrali o psichici permanenti dovuti a carenze nutrizionali); 2) Una prolungata avitaminosi può determinare come conseguenza permanente un bisogno estremamente alto di vitamina, parecchie volte superiore a quello della popolazione normale, per poter continuare a mantenere la salute psichica.

Un deficit di vitamina B1, B3, B6, acido folico, acido pantotenico, vitamina C possono provocare, ciascuno separatamente malattia mentale e disturbi psichici. Queste vitamine sono importantissime per il corretto funzionamento del chimismo cerebrale e una loro deficienza interrompe numerosi processi metabolici essenziali. Deficienze di queste vitamine sono state riscontrate in una notevole percentuale di soggetti psichiatrici. Deficienze importanti di vitamina C, B6 e zinco sono state riscontrate nei soggetti schizofrenici. Un deficit di vitamina B12 è stato riscontrato in tutti i pazienti psichiatrici, e uno stato subcarenziale nella popolazione in generale. Un deficit di vitamina B12 può causare una varietà di sintomi, che includono incapacità di concentrazione, stati stuporosi, depressione, agitazione patologica, stati allucinatori.

Non di rado gli allergeni provocano una avitaminosi e un depauperamento di altre molecole essenziali, come rame, zinco, manganese. Ad esempio, soggetti con severa allergia al glutine mostrano livelli anormalmente bassi di rame e acido folico e sintomi come ipereccitazione, paranoia, stati allucinatori in tali soggetti sono eliminati dalla somministrazione di niacina, B12 e acido folico.

Linus Pauling ebbe a dichiarare "Io non ho dubbi che molti pazienti schizofrenici trarrebbero beneficio da un'aumentata assunzione di vitamina C"

Il potassio è una molecola collegata alla salute mentale. Sintomi del suo deficit sono spossatezza estrema, debolezza muscolare, anaffettività, tutti sintomi riscontrati nei volontari sottoposti a una dieta carente di tale sostanza. Il potassio è un componente essenziale del fluido intracellulare; è necessario per la corretta crescita e funzionamento dei nervi e è necessario per determinate reazioni enzimatiche  e di sintesi delle proteine dei muscoli. Caffè, alcool, uso eccessivo di sale e zucchero provano deficienza di potassio. Uso di diuretici e persino eccessivo consumo di acqua (oltre tre litri al giorno) possono impoverire le riserve di potassio.

Il 99% del calcio dell'organismo è localizzato nelle ossa e nei denti. Il resto, presente nei tessuti molli, è necessario per importanti funzioni: contrazioni dei muscoli, incluso il battito cardiaco; coagulazione del sangue; trasmissione degli impulsi neuromotori. Sintomi di deficienza di calcio è irritabilità muscolare, fragilità delle ossa. Dosi molto alte di vitamina C possono chelare il calcio estraendolo dal corpo; il metabolismo del calcio richiede inoltre magnesio, fosforo, vitamine A e D, proteine e un pH normale.

Il magnesio è essenziale nei processi enzimatici, regola il pH del corpo, serve per la contrazione muscolare, la sintesi delle proteine, l'utilizzo delle vitamine C, E e del complesso B. Una dieta con alta assunzione di calcio richiede magnesio. L'alcool provoca deficienza di magnesio. La deficienza di magnesio provoca depressione, irritabilità, tremori, battito cardiaco irregolare, cirrosi e indurimento delle arterie.

Un eccesso di fosforo può produrre perdita di calcio

Lo zinco, presente in tutti i tessuti, è essenziale per la sintesi delle proteine e per l'azione di più di trenta enzimi. In quantità di traccia è richiesto per il metabolismo delle vitamine del complesso B.

Il manganese è essenziale per il funzionamento dei nervi e del cervello. E' indispensabile per la sintesi dell'acetilcolina, e ci sono indizi che una sua deficienza possa essere correlata all'insorgere del diabete.

Un eccesso di sodio può danneggiare cuore e reni.

Tenere presente che gli ortomolecolari richiedono megadosi soprattutto quando vi sia un severo squilibrio metabolico.

Elevate dosi di vitamina B6 si ritiene producano una deficienza relativa di riboflavina (B2); per evitarlo è opportuno somministrare insieme B6 e B2 in eguale ammontare.

Il pancreas fornisce gli enzimi proteolitici, che aiutano la demolizione delle proteine in aminoacidi. Questi enzimi agiscono anche controllando le reazioni infiammatorie nel corpo. Tra le molte sostanze che possono scatenare tali reazioni ci sono i chinini. Le reazioni scatenate dai chinini sono le più frequenti, le più gravi e le più dolorose. I chinini sono ormoni prodotti in risposta a sostanze scatenanti (cibi, sostanze chimiche ecc.) a cui una persona è allergica. I sintomi delle infiammazioni non sono provocati direttamente dalla sostanza, ma sono mediati dai chinini, che producono infiammazioni ovunque, anche nel cervello. Gli enzimi proteolitici del pancreas sono in grado di bloccare i chinini. Il fegato produce l'enzima proteolitico ortoteina (superossido-dismutasi) che è pure esso un importante agente di controllo delle infiammazioni. Il sangue contiene l'enzima proteolitico fibrinolisina. L'eparina (che non è un enzima proteolitico) è un'altra sostanza capace di controllare i processi infiammatori.

La prima conseguenza della deficienza di enzimi proteolitici è una insufficiente demolizione delle proteine in aminoacidi. Si crea un circolo vizioso particolarmente nocivo perché gli enzimi proteolitici sono essi stessi composti di aminoacidi. Una deficienza di enzimi proteolitici tenderà quindi ad auto-aggravarsi. Questo anche perché una scarsa produzione di aminoacidi nel tratto digestivo non attiverà nella mucosa duodenale la produzione dell'enzima colecistichinina, che stimola la produzione di enzimi proteolitici nel pancreas.

Visto che la maggior parte degli ormoni e degli anticorpi sono composti di aminoacidi, una deficienza di aminoacidi produce una deficienza di tali sostanze. Queste deficienze ormonali e immunologiche provocano nei tessuti un consumo eccessivo di vitamine e oligoelementi, specie zinco, magnesio e vitamina B6. Questo diminuisce tra l'altro ulteriormente la funzionalità del pancreas, oltre che indebolire l'organismo nei confronti di infezioni e invasioni microbiche.

La maldigestione delle proteine riempie il sangue di molecole proteiche non demolite (peptidi) che scatenano la reazione del sistema immunitario, con produzione di chinini e conseguenti processi infiammatori localizzati. Le infiammazioni da chinini a differenza di quelle da istamine, sono maggiormente dolorose, perché più attive sulle terminazioni nervose. Si tenga presente che persino i processi digestivi ordinari fanno entrare in fibrillazione il sistema immunitario, perché riversano nel sangue una cascata di migliaia di sostanze estranee, che il sistema immunitario deve vagliare. Nel caso di un malfunzionamento del pancreas e del sistema degli enzimi digestivi questo stato si aggrava fino a divenire un vero disordine biochimico.

La digestione nello stomaco avviene in ambiente acido (pH 1,8-3), mentre nell'intestino tenue in ambiente alcalino (pH maggiore di 6.8). Il pancreas produce bicarbonato e i fluidi pancreatici hanno pure essi pH di 8. Uno scarso funzionamento del pancreas impedisce agli agenti alcalinizzanti di attaccare i succhi gastrici acidi che provengono dallo stomaco e l'intestino tenue diventa acido; la sua mucosa può esserne danneggiata e gli enzimi proteolitici non possono funzionare.

Una delle conseguenze del malfunzionamento del pancreas è una ridotta attività dell'enzima lipasi, che provoca una alterazione del metabolismo dei lipidi con un anormale livello di acidi grassi nel sangue. Il rapporto fosfolipidi/colesterolo si altera anche nelle membrane cellulari, indebolendole e promuovendo così una minore resistenza a sostanze tossiche

I sedativi più potenti (come le fenotiazine), antidepressivi come la imipramina cloridrato, il litio producono frequentemente parkinsonismo, discinesia tardiva e favoriscono l'insorgere del diabete.

La cura mediante la somministrazione di enzimi proteolitici tiene sotto controllo i processi infiammatori nel corpo e nel cervello.

Un supplemento di bicarbonato, enzimi proteolitici e amminoacidi è una potente terapia contro gli stress fisiologici che possono provenire da molte fonti, compreso consumo di alcool, allergeni e tabacco, e può arrivare a rendere inutili anche sonniferi e sedativi.

 I medici ortomolecolari avvertono che nella cura con i nutrienti va osservato il "teamwork principle": i nutrienti – amminoacidi, minerali e in particolare le vitamine –  non agiscono singolarmente nel corpo, ma sempre influenzandosi reciprocamente. Di conseguenza, anche se la vitamina C è un agente estremamente potente, andrebbe presa insieme ad un adeguato complesso di altre vitamine e minerali.

Tutto il sistema endocrino può essere sconvolto da reazioni allergiche, da deficit di vitamine e nutrienti.

Un altro organo che, se colpito da reazioni allergiche o deficienze nutritive provoca un disordine endocrino generalizzato sono le ghiandole surrenali, responsabili della produzione di più di sessanta ormoni costicosteroidi.

Infezioni non diagnosticate sono spesso alla base di un processo che può portare anche a squilibri psichici. Gli schizofrenici, come altri soggetti clinici che hanno una componente organica nella loro malattia ospitano di solito da 10 a 15 infezioni. In un caso furono scoperte 29 infezioni in atto, comprese quelle da funghi e batteri e stafilococchi. Il microrganismo Progenitor Cryptocides viene regolarmente osservato in tutti i casi di analisi microbiche di malati mentali.

Siffatte invasioni microbiche sono la conseguenza e lo stadio finale del deterioramento biochimico che segue a carenze nutritive e ad assimilazione di sostanze allergeniche.

Un'altra misura efficace invocata dalla medicina ortomolecolare sono gli autovaccini, prodotti a partire da tossine o batteri isolati dalle feci, urine o sangue del soggetto.

Il dottor Roger Williams ha proposto una tabella di assunzioni giornaliere in misura minima ("basic health insurance") e in megadosi, che viene riportata alla fine di questo documento, ma ritiene che questi nutrienti siano sufficienti come assicurazione minima, ma aggiunge che questi elenchi non menzionano nessuno specifico aminoacido, enzima o ormone che potrebbe essere ugualmente benefico.

I medici tendono a pensare che ipoglicemia/iperglicemia sono collegati ad una incapacità di gestire gli zuccheri. Il test è fatto col glucosio, ma vengono banditi tutti gli zuccheri. Ma ipo/iperglicemia possono essere prodotte da altri cibi e da sostanze chimiche: grassi, carboidrati, proteine, idrocarburi, tabacco producono curve anomale degli zuccheri nel sangue. In altre parole: l'ipoglicemia non va identificata con un alterato metabolismo dei carboidrati, ma inquadrata in un più generale disturbo da reazione allergica.

Ricerche sulla carenza di B2 hanno riscontrato una serie di disturbi di personalità al limite di vere e proprie malattie psichiche. Cambiamenti  furono verificati su cinque scale di comportamento (ipocondria, depressione, deviazione di tipo psicopatico, isterie e ipomania) nonché sulla forza muscolare della mano. Questi effetti sono stati riscontrati dal trentanovesimo al cinquantaduesimo giorno di limitazione di B2, in assenza di qualsiasi altra sintomatologia clinica.

B3 è la vitamina dell'equilibrio mentale e nervoso, secondo alcuni potrebbe essere la vitamina dell'ottimismo per eccellenza.

Lo stress è un fattore che brucia il retinolo e tende a ridurre la capacità del timo di produrre anticorpi. Ciò significa che il fatto che ansie, depressioni e superlavoro siano i presupposti di una malattia infettiva ha riscontro scientifico.

Terapie di niacina su malati di schizofrenia hanno fatto registrare talvolta la comparsa di stati di depressione

B3 aiuta a prevenire il mal di testa, è un ricostituente del sistema nervoso e quindi sostiene i depressi

 

 

 

 

 

 

LINUS PAULING, HOW TO LIVE LONGER AND FEEL BETTER

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La vitamina C esercita una generale azione antivirale e fornisce una qualche protezione non solo contro il raffreddore ma anche altre malattie virali come influenza, mononucleosi, epatite e herpes.

Nel libro di Pauling si consiglia di consultare il medico solo quando seriamente malati perché consultarlo troppo è pericoloso. Si afferma che l'ospedalizzazione è da evitare per quanto possibile, perché è pericolosa: il tasso di decessi tra la popolazione ospedalizzata è superiore a quello della popolazione non ospedalizzata nelle medesime condizioni di salute.

Szent-Gyorgy, lo scopritore della vitamina C, era in completo disaccordo con I medici sulla RDA. Egli ne prendeva 1 g al giorno.

Ecco le raccomandazioni di Pauling:

 

   Assumere vitamina C ogni giorno (6-18 g o più). Non saltare un solo giorno.

   Assumere vitamina E ogni giorno (400 UI o più)

   Assumere vitamine del complesso B ad alto dosaggio ogni giorno:

B1 50-100 mg

B2 50-100 mg

B3 300-600 mg

B6 (piridossina) 50-100 mg

B12 (cobalamina) 0,1-0,2 mg

Acido folico 0,4-0,8 mg

Acido pantotenico 100-200 mg

Assumere vitamina A ogni giorno (25.000 UI)

   Assumere un multiminerale che garantisca almeno 100 mg di calcio, 18 mg di ferro, 0,15 mg di iodio, 1 mg di rame, 25 mg di magnesio, 3 mg di manganese, 15 mg di zinco, 0,015 mg di molibdeno, 0,015 mg di cromo, 0,015 mg di selenio

   Mantenere basso l'apporto di saccarosio. Non dolcificate the o caffè, non mangiate cibi molto dolci. Evitate i desserts. Non bevete bibite.

   Bere abbondantemente acqua

   Mantenersi attivi, fare qualche esercizio. Non esaurirsi fisicamente oltre le proprie possibilità normali.

   Bere alcolici con moderazione

   NON FUMARE

   Evitare lo stress. Fare un lavoro che piaccia. Essere felici nella propria famiglia.

 

La differenza essenziale tra vitamine e minerali è che i minerali possono essere tossici. Le compresse multivitaminiche-multiminerali non possono essere quindi raddoppiate per ottenere l'ammontare desiderato di vitamina, ma vanno supplementate con vitamine pure.

La vitamina C cristallina anidra si conserva indefinitamente al riparo dalla luce. La soluzione patisce la luce e l'ossigeno.

L'interruzione anche per un solo giorno dell'assunzione di vitamine può avere un effetto rebound che abbassa le difese immunitarie. Questo pare provato per la vitamina C ma sussiste anche per le altre vitamine, probabilmente.

Dosi supplementari di vitamina C vanno portate con sé e prese non appena si sentano sintomi di raffreddore oppure si sia stati esposti al freddo o a persone con malattie infettive.

Ai primi segni di raffreddore e influenza (mal di gola, muco nel naso, dolori muscolari, malessere generale) si deve assumere due o più mg di vitamina e continuare il trattamento ogni ora per parecchie ore. Se i sintomi spariscono dopo la prima o seconda dose, ritornate al regime originario. Se continuano, arrivate pure a 10-20 g di acido ascorbico al giorno. Tenete presente che la sparizione dei sintomi non coincide con la definitiva eradicazione dell'infezione virale e che questo regime va continuato per un adeguato periodo di tempo.

Si può applicare una soluzione di 3g/100 ml di acqua nel naso mediante contagocce (venti gocce). In tal modo si raggiunge localmente una concentrazione di ascorbato mille volte superiore di quella ottenibile somministrando la vitamina per via sistemica.

Nel 1964 Osmond e Hoffer pubblicarono un libro sulla cura della schizofrenia mediante somministrazione della vitamina B3 (niacina) in altissime dosi (50 grammi al giorno). La carenza di tale vitamina provoca la pellagra, uno dei cui sintomi è la demenza.

Se ci si prendesse la briga di leggere la letteratura medica si troverebbe che soggetti carenti di vitamina B12 normalmente divengono psicotici persino prima di divenire anemici.

Pauling trovò che disturbi mentali erano associati a carenze di vitamina C (depressione), vitamina B1 (depressione), vitamina B6 (convulsioni), acido folico e biotina.

Nel 1985 Pauling risponde efficacemente a coloro che affermano che le evidenze sperimentali circa l'efficacia della vitamina C sono basse o inesistenti. Egli è andato a consultare gli studi citati e ha notato che in uno addirittura c'è stata una riduzione del 31% dei giorni di malattia, e che le dosi erano molto basse (200 mg) e l'esperimento è durato solo sei mesi. I critici notano che le reserve di vitamina C sono svuotate da forti infezioni, non da un raffreddore che dura un weekend.

Si ammette comunque che bisogna mantenere alte le scorte di vitamina C. Basse scorte organiche di vitamina portano alla malattia.

Una percentuale delle proteine è ossidata a scopo energetico in acqua, ossido di carbonio e urea contenente nitrogeno. Ecco perché dobbiamo rinnovare la scorta di proteine col cibo.

Alte assunzioni di proteine richiedono una maggiore escrezione di urea dai reni e aumentano il loro sforzo.

Gli amminoacidi essenziali (che non possono essere prodotti dal corpo sono istidina, leucina, isoleucinal lisina, metionina, feninalanina, treonina, triptofano, valina. Per ogni aminoacido c'è una dose richiesta

Una dieta vegetariana è povera in lisina e metionina

I grassi "saturi" sono quelli in cui qualcuno dei 4 legami del carbonio, invece che ad altri atomi di carbonio o all'ossigeno è legato a H2.

Gli amidi sono demoliti in molecole di glucosio

Per milioni di anni l'organismo umano ha metabolizzato solo 300 g di glucosio (principalmente da amidi) al giorno. La quantità di fruttosio metabolizzata è stata di 8 g.

Il saccarosio è un disaccaride: si scinde in glucosio e fruttosio. Secondo Pauling è l'enorme quantità di fruttosio cui non siamo abituati a fare danni.

Bere acqua evita i calcoli e la gotta.

La gotta risulta dalla formazione di cristalli di urato di sodio nelle giunture e tendini e la pseudo-gotta dalla formazione di cristalli di calcio pirofosfato diidrato

La correlazione tra colesterolo nel sangue e accidenti coronarici è innegabile, ma il metodo di abbassare il colesterolo nel sangue riducendo I grassi è discutibile. Anzitutto perché i grassi ingeriti non vanno direttamente nel sangue. Il saccarosio pare il responsabile. Il glucosio risultante dalla sua scissione va nel fegato e nei muscoli senza provocAre danni. Il fruttosio invece produce acetato, che è un precursore del colesterolo.

Una elevata assunzione di calcio protegge da malattie cardiovascolari e cerebrovascolari

Pauling dice che mangiare pesce è benefico, sia che si tratti di pesce grasso o pesce magro.

La vitamina E combatte l'aterosclerosi

Una dieta con elevate assunzione di acidi grassi polinsaturi, secondo Pauling, può distruggere le riserve corporee di vitamina E e causare lesioni muscolari, lesioni cerebrali e degenerazione dei vasi sanguigni. Raccomanda di non utilizzate grandi quantità di oli polinsaturi nella dieta senza un corrispondente aumento di vitamina E.

Pauling sostiene l'opportunità di assumere 10 UI di vitamina E. Dice che non sono stati segnalati effetti nocivi di un superdosaggio, ma nel libro viene messo un asterisco per segnalare che tale affermazione non corrisponde alle ricerche più recenti (2000)

Un eminente cardiochirurgo somministrava vitamina E contro la trombosi

C'è la possibilità che il cervello possa soffrire di localizzate avitaminosi cerebrali o altre disturbi localizzati da deficit. Una sorta di scorbuto o anemia cerebrale

I deficit nella assunzione o produzione endogena di molecole essenziali si possono manifestare attraverso sintomi diagnosticati come psicosi di vari tipi ed essere trattati mediante terapie volte a modificare il trattamento o la personalità del paziente.

Nella nona edizione dell'Encyclopaedia Britannica (1881) la malattia mentale è definita come una patologia cronica del cervello che produce come sintomi disordini mentali. Intorno al 1929 la situazione era cambiata, in gran parte per lo sviluppo della psicanalisi da parte di Sigmund Freud. Le precedenti definizioni di malattia mentale nell' Encyclopaedia furono rimosse e sostituite da discussioni che riportavano due punti di vista: quello della scuola materialistica, che riteneva che vi fossero concomitanti modifiche strutturali del cervello, e quella della scuola psicogenetica, che riteneva che la malattia mentale fosse il risultato di anomalie dell'ego e che le modifiche cerebrali fossero causate da processi psichici anormali.

Persino ora, dopo 50 anni, pur avendo una estesa conoscenza degli effetti dei farmaci psicotropi, dei tumori del cervello, delle lesioni cerebrali, dell'effetto di virus silenti, della mancanza di proteine e di altri fattori che influenzano chiaramente la funzionalità del cervello, ci sono ancora professionisti che praticano la psicanalisi e che ignorano volutamente la fisiologia cerebrale e indirizzano le loro terapie all'ego.

Quando fu introdotto l'uso della vitamina B3, furono curate con successo non solo i sintomi fisici, ma anche le psicosi di migliaia di pazienti affetti da pellagra. In tempi recenti molti altri ricercatori hanno rierito sull'uso di niacina per il trattamento dei disturbi mentali. Hoffer e Osmond hanno utilizzato sin dal 1952 questa vitamina in forti dosi in aggiunta alla terapia convenzionale, per il trattamento degli schizofrenici.

Una mancanza di vitamina B12 conduce alla malattia mentale, spesso più evidente e pronunciata delle conseguenze fisiche. Una deficit di tale vitamina può essere causato da anemia perniciosa o da una mancanza genetica nel succo gastrico delle sostanze necessarie per trasferire la vitamina nel sangue, o da una parassitosi da tenie ittiche della famiglia Diphyllobothrium, o da una proliferazione eccessiva della flora batterica, che richiede aumentate dosi di vitamina. Il disturbo mentale associato con l'anemia perniciosa spesso appare anni prima dello svilupparsi dell'anemia stessa.

Ci sono anche evidenze epidemiologiche che persino modesti deficit di vitamina B12 possono condurre alla malattia mentale. Bassi livelli serici sono stati riscontrati in pazienti di manicomi. Livelli più bassi che nella popolazione sono riscontrati in tutti i malati mentali.

I test di intelligenza sono influenzati dalla concentrazione di vitamine, come la C

Giovani pazienti ritardati hanno mostrato un aumento del QI dopo somministrazione di vitamine

L'autismo, che è una malattia genetica (così dice Pauling) beneficia dal trattamento con vitamine, in particolare con vitamina B6

Soggetti epilettici non ebbero crisi durante il periodo di somministrazione di vitamine

I disordini affettivi sono una forma di malattia mentale che riguarda un sentimento o emozione o una alterazione rivelato da una reazione inadeguata alle circostanze obiettive. I disordini schizofrenici sono forme di disordine affettivo che tendono ad essere cronici e che sono collegati a vari sintomi psicotici, come inganni, allucinazioni, e deterioramento del funzionamento mentale per lunghi periodi di tempo. Quasi tutti abbiamo periodi di depressione, tristezza, dolore a seguito di decessi di congiunti o forti delusioni, nonché periodi di esaltazione che seguono successi importanti. E' solo quando tali periodi durano troppo, che il tono dell'umore è troppo accentuato, e la persona è insensibile alle rassicurazioni e ad altri tentativi di aiuto che essa può essere descritta come psicotica e interessata da un disordine affettivo. La schizofrenia e altri disordini affettivi  sono le cause principali di malattia mentale. Si stima che circa il 12% degli uomini e il 18% delle donne soffrono o hanno sofferto per una qualche forma di disordine affettivo nel corso della loro vita. I disordini affettivi hanno una varietà di cause, tra cui farmaci (contraccettivi, altri farmaci steroidei, Levo-dopa, resurpina, cocaina, sedativi, anfetamine ecc.) o malattie fisiche (influenza, epatite, mononucleosi, encefalite, tubercolosi, sifilide, sclerosi multipla, cancro ecc.). Altre cause ancora sono le carenze vitaminiche (vitamine B1, B3, B6, B12) o reazioni allergiche a cibi, sostanze chimiche e altri fattori ambientali. Una migliore dieta è spesso utile.

Hoffer e Osmond ipotizzarono che il cervello degli schizofrenici sintetizzasse una sostanza simile all'LSD (dietilamide dell'acido lisergico), e che una vitamina come la B3 (niacina o nicotinamide) essendo un agente dimetilatizzante potesse contrastarla. Studi di casi clinici e studi epidemiologici in doppio cieco mostrarono significativi – a volte drammatici – miglioramenti in pazienti trattati con alte dosi di vitamina C e B3.

Già prima di Hoffer e Osmond, altri medici che trattavano con niacina sintomi come l'artrite notarono notevoli miglioramenti nella salute mentale e fisica mediante questa vitamina.

Alcuni medici notarono come la vitamina B6 riequilibrasse il metabolismo del triptofano alterato nelle donne che prendevano la pillola

La vitamina C potrebbe servire a controllare reazioni allergiche.

L'istamina è contenuta nei granulociti delle cellule di molti tessuti, specialmente pelle, polmoni e stomaco. E' rilasciata  quando un antigene (es. polline) si combina con il suo specifico anticorpo. Il suo rilascio può anche essere stimolato da certi farmaci o da disruption of tissues.

Quando è rilasciata istamina, essa si combina con specifiche proteine e iniziano le reazioni che sono caratteristiche della ipersensibilità. Nella pelle i capillari si dilatano, ecc.

Pauling non è contrario agli antistaminici, ne cita solo (blandi, a mio avviso) effetti collaterali (sonnolenza, nausea ecc.)

La vitamina B6 può controllare le infiammazioni tipiche delle donne gravide e del tunnel carpale.

Uno studio ha mostrato che uno degli enzimi di cui la vitamina B6 è coenzima ha una attività enzimatica molto maggiore se viene assunta vitamina B6, dimostrando così che normalmente esiste nei soggetti un deficit di tale vitamina.

La concentrazione della vitamina C nell'umor acqueo dell'occhio è molto alta.

Una bassa assunzione quotidiana di vitamina C può portare a cataratta

Alte dosi di vitamina B2 contrastano la cataratta.

La cattiva salute dei fumatori può essere attribuita in parte alla deficienza di vitamina C.

Il colesterolo non controllato dal controllo del saccarosio o mediante vitamina C forma depositi gialli nella pelle sotto gli occhi

Ogni danno o lesione al corpo, ogni malattia, ogni stress aumenta l'età fisiologica di una persona e diminuisce la sua aspettativa di vita. L'ammontare preciso della diminuzione conseguente dell'aspettativa di vita può essere misurato.

Il modo per evitare la malattia in età successive è non avere avuto malattie in età precedenti. Saremo capaci di mantenere la salute se abbiamo eliminato le malattie "innocue", come il raffreddore comune, difterite, morbillo ecc. La loro eliminazione si dimostra la misura in assoluto più efficace.

Un moderato esercizio fisico abbassa moltissimo il tasso di mortalità

La vitamina C ha un controllo simile a quello dell'aspirina sulle prostaglandine e in più, dice Pauling, mentre l'aspirina controlla solo i sintomi dell'attacco batterico e virale, la vitamina C è efficace contro i virus e batteri.

Altri antipiretici provocano danni a fegato e reni

Gli antistaminici sono più tossici dell'aspirina. 20 g di aspirina uccidono; 1-2 grammi di antistaminici uccidono. Gli antitosse hanno la stessa elevata tossicità degli antistaminici.

Il fatto che l'aspirina provoca glaucoma. era stato anticipato da Pauling, che puntava pure il dito su necrosi renali, sanguinamento e distruzione della mucosa gastrica.

Numerose osservazioni sperimentali e cliniche hanno segnalato che pazienti portatori di vari tipi di neoplasie (carcinoma alla vescica, carcinoma polmonare) mostrano frequentemente bassi livelli sierici di vitamine, in particolare A e C e oligoelementi.

Qualsiasi infezione impoverisce l'organismo di vitamina. Il fegato mette in circolo il retinolo immagazzinato e le nostre riserve calano pur non dando segni a livello ematico di carenze particolari. Quando questo avviene le mucose e l'epitelio del nostro organismo entrano in riserva per quel che riguarda la protezione. Secondo alcuni medici forti dosi di vitamina A sarebbero in grado di spegnere focolai antitubercolari negli animali.Secondo altri non si può pensare alla cure di bronchite se non si associa a qualsiasi farmaco una buona dose di vitamina A. Sembra accertato che il retinolo aiuta l'organismo a difendersi dalle infezioni delle mucose che rivestono l'apparato respiratorio, quello gastroenterico e quello urogenitale.

 In laboratorio un ratto privato di vitamina A muore in genere dopo 10 settimane, perché prende infezioni, comincia ad avere difficoltà di respirazione e perde rapidamente peso.

Regola che sovrintende a tutte le vitamine B: non si può assumere per lungo periodo una sola senza creare squilibri e aumentato fabbisogno delle altre

Non è mai consigliabile prendere megadosi di singoli minerali o vitamine perché è solo l'insieme di essi che consente al fisico di compiere determinati processi biochimici

 

 

 

 

 

I PERICOLI DEGLI PSICOFARMACI (DA BRAIN ALLERGIES)

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La medicina ortodossa comporta la somministrazione di sostanze chimiche estranee (che normalmente non si trovano nel corpo umano) a livelli subletali nel trattamento di malattie degenerative e infettive di tutti i tipi. Nel caso di disturbi mentali ed emozionali, questo include la somministrazione di un gruppo di droghe conosciute come phenotiazines e butytrophenones (conosciuti come "neurolettici") in dosaggi che variano da molto modesto a molto alto. Alcuni esempi di ben conosciuti antipsicotici di questa categoria sono Stelazine, Chlorpromazine, Haloperidol, fluphenazine. Comunque, ciò che è maggiormente interessante, e allo stesso tempo tragico riguardo i neurolettici è il fatto che quando sono usati regolarmente per un certo periodo di tempo, ciò che avviene spesso nelle cliniche psichiatriche per i malati mentali, il rischio di infliggere danni permanenti al fegato, alla pelle, alla cornea, al midollo osseo, cuore e specialmente al sistema nervoso centrale è grandemente aumentato. Medici e pazienti dovrebbero essere allarmati  dalla lista di prove sempre più numerose di reazioni dannose e persino mortali che risultano dall'uso cronico di farmaci antipsicotici neurolettici. Ad esempio reazioni allergiche della pelle, reazioni allergiche del midollo che producono agranulocitosi, distruzione del fegato, epatite, morte per infarto coronarico causato da silente deterioramento del sistema di irrorazione del cuore. Ma probabilmente l'effetto più conosciuto dell'uso prolungato dei neurolettici è la tendenza a produrre un disturbo molto serio del sistema nervoso centrale noto come discinesia tardiva.

Questa condizione è caratterizzata da turbe dei movimenti muscolari, specie della faccia, e da tremito e rigidità nelle pani e nei piedi. La memoria e la capacità di concentrazione  sono pure spesso drasticamente deteriorate. Il discinetico si trova involontariamente a fare smorfie, a compiere atti di masticazione, a mostrare a lingua e a strizzare gli occhi; può anche ridere o piangere senza sentire le emozioni che provocherebbero tali azioni. Molti di questi pazienti vivono inuo stato di costante sofferenza, isolati socialmente dal loro comportamento incontrollato e incapaci di portare a termine il compito più semplice.

Passate indagini di soggetti cronicamente istituzionalizzati  ha mostrato la prevalenza di discinesia tardiva dall'uno al 55 per cento, con gli studi più recenti che mostrano percentuali più alte. Questi studi hanno mostrato che i pazienti con alto rischio di discinesia tardiva sono donne che abbiano usato neurolettici per più di due anni e di età superiore a 55 anni. Perdipiù uno studio del 1977 ha mostrato che il 43% di un campione di pazienti esterni avevano sviluppato discinesia tardiva. L'età media è relativamente giovane (45,5 anni) e non vi è alcuna correlazione tra discinesia tardiva e sesso, età, anni di uso dei neurolettici, numero di trattamenti anticonvulsivi, abuso di alcool o anfetamine o disturbi neurologici  nei pazienti o nelle loro famiglie.

La FDA aveva già raccomandato nel 1973 ai medici di ridurre al minimo l'uso di neurolettici in pazienti cronici  e specialmente di età superiore ai 50 anni. Consigliava di interrompere immediatamente il trattamento al sopraggiungere di segni di discinesia tardiva perché è stato provato che tali sintomi iniziali possono essere irreversibili.

L'aspetto grave della discinesia è che spesso non risponde al trattamento con farmaci anticolinergici e gli anti-parkinson. Il verificarsi immediato di sintomi extrapiramidali (un altro nome della discinesi tardiva) è così comune che è divenuto usuale prescrivere  farmaci antiparkinson anticolinergici insieme ad antipsicotici. Tali farmaci, che attenuano i sintomi extrapiramidali immediati possono incrementare il rischio di discinesia tardiva. Inoltre talvolta interferiscono col trattamento della psicosi aggravando le reazioni ostili e in qualche caso causando uno stato confusionale.

La cosa ancora più assurda e tragica è che fin troppo spesso i grotteschi movimenti  tipici di questo disturbo sono interpretati dal personale e dai medici come segni convalidanti una diagnosi di disturbo psichiatrico da trattare con farmaci al fine di "sopprimere lo stato di alterazione nevrotica" o con psicoterapia al fine di "trattare i conflitti soggiacenti".

Il trattamento con megavitamine e meganutrienti (acidi grassi, amminoacidi, minerali) si è spesso dimostrato sorprendentemente efficace nel trattamento di casi refrattari ad altre cure. Recenti ricerche mostrano qualche speranza che un simile trattamento risulti benefico anche per la discinesia tardiva, dato che i farmaci tradizionali hanno effetti distruttivi sui livelli essenziali di minerali e vitamine nel corpo e conseguentemente il loro ripristino ne può contrastare gli effetti.

Sono stati gli studi di Richard Kunin che per primi hanno suggerito la relazione tra neurolettici e riduzione dei livelli dei nutrienti essenziali. Ad esempio le fenotiazine sono potenti chelanti del manganese, che è un essenziale attivatore enzimatico. Nel suo studio Kunin riporta almeno quindici casi clinici in cui di miglioramento di pazienti discinetici trattati con dosaggi supplementari di manganese, che erano risultati refrattari con i tradizionali antiparkinsoniani. Studi recenti mostrano che oltre al manganese altri nutrienti possono indurre un miglioramento nei casi di discinesia. Kunin citava un caso clinico in cui il manganese si era dimostrato inefficace, si era avuto un miglioramento impiegando alte dosi di vitamina B3. Alte dosi di colina, un precursore del neurotrasmettitore acetilcolina, hanno ridotto significativamente in nove pazienti su venti.

Pazienti che avevano manifestato discinesia tardiva caratterizzata da movimenti oro-facciali dopo l'interruzione del trattamento con neurolettici, sono stati trattati con vitamina B6, ottenendo un miglioramento in 4 casi su 5.

Tutto starebbe quindi a suggerire che i neurolettici provochino un deficit di alcune vitamine e nutrienti. Esiste la possibilità che altri nutrienti (vitamine, amminoacidi, minerali, enzimi) possano essere deficitari in soggetti trattati con neurolettici.

Alcuni studi mostrano un aumento da quattro a cinque volte del rischio di sviluppare diabete in pazienti trattati con farmaci sedativi. Alcuni ospedali sono finiti sotto indagine giudiziaria per l'accresciuto tasso di mortalità dei loro reparti psichiatrici. I medici di tali ospedali hanno ammesso che in diversi casi la morte sopravviene perché la discinesia tardiva colpisce il riflesso di deglutizione, facendo sì che il paziente, invece di inghiottire, inali cibo o muco, oppure sopravviene perché i sedativi riducono la resistenza alle infezioni virali o batteriche, ad esempio polmonari.

Secondo la medicina ortomolecolare i farmaci sono sostanze chimiche estranee al corpo (che normalmente non si trovano nel corpo) che ne alterano radicalmente le vie metaboliche e spesso e volentieri interferiscono con l'azione delle vitamine, dei minerali, degli aminoacidi, degli enzimi e degli altri nutrienti.

Diversi medici ortomolecolari si sono lamentati che viene loro impedita con severe reprimende la somministrazione di megadosi di vitamina C ai pazienti psichiatrici che invece sembrerebbero beneficiarne, per i presunti effetti nocivi che tali dosi potrebbero produrre.

 

 

 

 

 

LE CARENZE DI VITAMINE NELL'ALIMENTAZIONE MODERNA E GLI INTEGRATORI ALIMENTARI

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La carenza di vitamina A viene dalla mutata alimentazione del dopoguerra. Le verdure per molti sono laboriose e lunghe da cuocersi. A questo si aggiunge la scarsissima propensione ad assumere retinolo dalle frattaglie. In genere i consumi si orientano verso  carni come il manzo e il maiale, che hanno scarsissime quantità di vitamina A.

La vitamina B1 (tiamina) è abbondante nella corteccia esterna dei cereali, esattamente quella che viene buttata nei processi di raffinazione.

La nostra alimentazione si orienta verso carne di manzo, il filetto per intenderci, scartando carni popolari come il maiale.

La farina di avena possiede un contenuto di tiamina tre volte superiore a quello delle uova

Si sono riscontrate carenze di vitamine B1 e B2 nel 25% dei casi di individui anziani e giovani. Questo è da attribuire ai trattamenti tecnologici cui le derrate alimentarei vengono sottoposte, in quanto la struttura chimica delle vitamine può subire modificazioni determinandosi riduzioni anche cospicue del contenuto inizialmente presente nell'alimento. Tra questo processi vengono elencati sia quelli ad alta temperatura (cibi preconfezionati) che le conservazioni in congelatore, soprattutto se la catena del freddo è stata interrotta, determinando una lesione della parete cellulare che provoca la fuoriuscita di importanti elementi.

Il pesce congelato che viene scongelato nei banchi pesce dei supermercati subisce una perdita di nutrienti.

Quindi nei paesi industrializzati è forte la carenza di vitamina B1

A distanza di anni la carenza di vitamina B1 può determinare, a distanza di anni, gravi malattie di cuore.

La mancanza di vitamina B1 crea danni seri innanzitutto al sistema nervoso centrale. Chi diventa irritabile, emotivamente instabile, si sente sempre stanco, ha reazioni eccessive dinanzi a situazioni di stress, ha probabilmente  carenza di tiamina. La carenza provoca una stanchezza mentale, che può arrivare fino al vero e proprio intorpidimento e alla mancanza di memoria. Se improvvisamente vi trovate in questo stato allora state bruciando o non assimilando sufficiente tiamina e quindi avete bisogno di un dosaggio superiore a quello fisiologico. Gli esperimenti condotti negli USA su ragazzi ai quali sono state somministrate dosi maggiorate di tiamina hanno dato "maggiore vivacità mentale, stabilità emotiva, serenità e gusto per la vita" (fonte: staff di Prevention).

Beviamo alcool, fumiamo, prendiamo caffè, viviamo sotto stress, passiamo intere ore della giornata in zone inquinate, in mezzo al traffico e ai gas venefici, siamo costretti a subire forme di radioattività prima sconosciute, mangiamo una quantità di additivi chimici da fare impazzire qualsiasi laboratorio, mangiamo dosi di grassi, zuccheri, farine raffinate impensabili per i nostri nonni.

Quando diciamo di non farsi illusioni sulla quantità di vitamine che effettivamente riusciamo a prendere dall'alimentazione quotidiana diciamo una cosa ormai confermata dai maggiori studiosi di scienza dell'alimentazione.

La forma degli alimenti non corrisponde più al loro contenuto: un'arancia staccata dall'albero un mese rima di arrivare sulla tavola non ha lo stesso contenuto di vitamine.

I pionieri della ricerca hanno aperto la strada alla sperimentazione in positivo: vitamine non più e non solo per evitare grandi carenze, ma vitamine per migliorare lo stato di salute individuale.

"Da quanto detto, risulta che non esiste una categoria di persone esenti dalla necessità di fare riferimento quotidiano agli integratori alimentari". Molti medici, anche i più illuminati, sostengono che le vitamine sono indispensabili a chi ha un fabbisogno accresciuto: bambini nell'infanzia e nell'adolescenza, donne incinte, nutrici che allattano, anziani. Ma fin qui si ragiona solo in termini di "categorie a rischio". Secondo la convinzione di una schiera sempre maggiore di scienziati e nutrizionisti, la vitamine, assunte quotidianamente e con tutte le cautele che via via spiegheremo, potrebbero far ottenere sia un allungamento del life span (aspettativa di vita) sia un miglioramento della qualità della vita attraverso un'ottimizzazione del sistema immunitario e una vivacizzazione dei processi metabolici.

In tutta la Unione Europea sono in circolazione gli integratori alimentari, alcuni derivati (a nostro parere sono i migliori) direttamente dai prodotti naturali, altri di sintesi. Grosso modo da tutte le case produttrici sono utilizzate alcune vitamine che hanno scarse controindicazioni e alcuni minerali dei quali si conosce il sicuro effetto.

Nessuno può considerare integratori alimentari quelli che contengono alcune vitamine come la K che vanno prese con molte cautele e solo dietro stretto consiglio medico. Lo stesso criterio vale per alcuni minerali che sono ancora allo studio presso i laboratori. Si sa che il vanadio potrebbe essere utile a pervenire malattie di cuore, ma il fabbisogno individuale non è stato ancora stabilito e quindi i complessi multiminerali non prevedono né il vanadio né altre sostanza inorganiche su cui la ricerca è agli inizi.

Le vitamine hanno un loro periodo di attività. La data di scadenza è importante perché i prodotti perdono di efficacia allontanandosi dalla data di fabbricazione. Non devono subire sbalzi di temperatura né finire in frigo e poi sul tavolo da cucina

Gli anziani sono tra coloro che devono assumere più vitamine

I biscotti hanno scadenze di mesi. Come mai, se fate un biscotto in casa dopo una settimana di frigo lo dovete buttare?

Scatolame, insaccati hanno inesorabilmente additivi. Oli di semi sono "lavati" con derivati della benzina nel migliore dei casi.

Perdipiù il burro, l'olio extravergine di oliva e gli altri ingredienti "sani" nei cibi industriali sono di qualità estremamente scadente.

Stoccaggio nei magazzini, esposizione prolungata al sole, quella nei reparti refrigerati dei supermercati sotto luce artificiale, il calore della cottura fa perdere la stragrande maggioranza delle sostanze nutritive che servirebbe a proteggerci.

la luce artificiale che irradia le verdure e gli altri cibi dei supermercati ne impoverisce irrimediabilmente il contenuto nutritivo.

Oggi dovremmo stare meglio, perché la nostra alimentazione è senz'altro più ricca e varia, senza contare che la razionalizzazione di certi processi porta ad alimenti più integri, se ci si passa il termine, e quindi all'origine più "vitaminizzati". Ma non è così. Basta una distribuzione complessa come quella dei paesi industrializzati perché al consumatore arrivino le spoglie di un alimento depauperato di tutto ciò che poteva essere vitale. Prendiamo la frutta. La vitamina C, riportano gli studi di Fidanza, contenuta in un'arancia, diminuisce drasticamente  dopo poco tempo e si può valutare che l'acido ascorbico di una mela che arriva sulla nostra tavola dopo due mesi (neanche tanto) si riduca di due terzi. Con le verdure va anche peggio, perché bastano pochi giorni per ridurla a zero. Non è solo la luce artificiale a provocare danni. Quella del sole non è da meno. Se il latte resta esposto alla luce solare per due ore il 90% della B2 si perde. Meno se il cielo è nuvoloso. Se siamo accorti, portiamo il latte appena munto in una stanza con poca luce, ma anche in questo caso nel giro di un giorno si perde il 30% di b2

La maggioranza delle vitamine idrosolubili sono inesorabilmente danneggiate dal calore e dalla cottura. Durante le operazioni di cottura casalinghe dei vegetali, frutta  e cereali freschi si può andare incontro a perdite vitaminiche che si aggirano in media attorno al 75% e possono arrivare al 100%. In particolare vengono distrutte vitamine idrosolubili come tiamina, riboflavina e la vitamina C.

La vitamina C si perde anche se usiamo la pentola a pressione (che pure per altri versi è tra i sistemi più "sani" di cucinare) o a vapore e diventa totale con qualsiasi tipo di bollitura.

La vitamina A è molto resistente alla cottura, ma con la frittura la perdita diventa ingente

Se prendiamo un alimento stoccato in magazzino dopo la raccolta (ma come facciamo a saperlo?) partiamo da una perdita del 35% di vitamina A e da una riduzione del 20% di betacarotene. Se prendiamo una margarina e la mettiamo in pentola la vit. A si riduce dal 16 al 100% se la margarina rimane in padella per un'ora

Il betacarotene è più stabile, ma sopra i 180° in 10 minuti svanisce

La vitamina C si perde nelle patate messe a bollire già sbucciate. Se le patate si friggono la perdita aumenta di un ulteriore 30-50%

Friggere fa male alle vitamine. scompare la metà di acido pantotenico scompare negli alimenti cotti, mentre il pane che comperiamo ha una diminuzione del 20% di tiamina, 30% di acido folico.

Quanto a lavare i vegetali in acqua abbondante, lasciandoli a bagno fino alla cottura è un'abitudine pessima, perché minerali e vitamine idrosolubili passano direttamente nel lavandino

Le tecniche moderne di demolizione dei cibi fanno la parte del leone nell'opera di depauperamento delle vitamine. Noi mangiamo pane e pasta bianchi. Così abbiamo eliminato ingenti quantità di vitamine. I minerali, più resistenti, sono ridotti: zinco del 78%, cromo 98%, manganese 86%.

La farina bianca non conserva nessun minerale. Il calcio se ne va al 60%, fosforo al 70, magnesio all'84, ferro all'86, selenio 15

Dovremmo usare il riso integrale non brillato

Il riso brillato perde minerali fino al 90% e non ha quasi nulla

Se tutto questo accade agli elementi "stabili" come i minerali potete immaginare cosa succede alle vitamine dalle tecniche industriali dei cibi. Essiccamento, inscatolamento, sbiancamento delle verdure distruggono sostanze vitali.

Lo sbiancamento costituisce un danno non quantificabile. Lo sbiancamento a vapore degli spinaci per la durata di due minuti provoca una perdita del 12% di tiamina, riboflavina, vitamina C e niacina, mentre se i minuti sono tre-quattro e lo sbiancamento viene fatto per immersione la vitamina C scompare fino al 36%. Se l'immersione dura 45 minuti scompare al 94%.

Nessuno di noi potrà mai chiedere al fruttivendolo come è stata trattata la verdura che sta comprandone proprio la più bella a vedersi potrebbe essere la più sprovvista di vitamine.

I prodotti inscatolati vengono prima sterilizzati.

La conservazione per disidratazione spesso comporta processi ad alta temperatura

Meglio le tecniche di disidratazione che quelle di sterilizzazione termica. Questo procedimento non provocherebbe gravi danni se i prodotti disidratati non fossero già stati in precedenza "trattati" e "stoccati".

La surgelazione sarebbe un buon procedimento  se tutto avvenisse secondo determinate regole, cosa più difficile di quello che pensiamo. Speso lo stesso meccanismo di surgelazione, il tragitto, la distribuzione, l'arrivo a casa il nostro disordine provocano il processo, sia pure accennato di scongelamento e ricongelamento che danneggia le molecole degli alimenti e provoca la fuoriuscita degli enzimi. Inoltre tutto deve essere conservato a bassissime temperature, perché sotto il 18° il contenuto di vitamine si mantiene inalterato, mentre a temperature superiori ai 9 gradi si perde in grande quantità.

Più del processo di congelamento fanno male agli alimenti l'esposizione alla luce del supermercato e l'ossigeno imprigionato nei contenitori sigillati

Spesso non è surgelazione, ma congelazione, e il danno alla parete cellulare è maggiore.

A questo panorama catastrofico vanno aggiunti altri due sistemi moderni di conservazione dei cibi: i preconfezionati e surgelati e l'infinita varietà di additivi chimici. Esistono ormai tabelle sul contenuto vitaminico degli alimenti pronti che potreste portare al supermercato. La vitamina A è distrutta al 70% (40% betacarotene) ed è la più resistente. Tenere gli alimenti preparati nel frigo provoca altre distruzioni

Ogni tanto un additivo viene dichiarato mutageno e cancerogeno. Ma la stragrande maggioranza di quelli in circolazione ha scarse verifiche sui tempo lunghi e spesso viene tollerata anche quando è provatamente dannosa: es. i nitrati usati come stabilizzanti del colore e conservanti degli insaccati. Nitriti e nitrati sono dichiaratamente nocive, formano nell'intestino nitrosammine cancerogene.

Anna Powar, docente di nutrizione all'Università della California, sostiene che il danno più grave all'alimentazione del dopoguerra è indotto dalla perdita dei minerali-traccia. Una pianta fertilizzata con i comuni trifasici non assimila minerali-traccia perché il terreno è impoverito. Senza contare che le colture intensive spesso non lasciano alla terra il tempo di ricaricarsi. L'agricoltura intensiva produce verdure e frutta povere di minerali-traccia. Il diabete è in grande aumento e secondo alcuni è da imputare alla carenza di cromo; i disturbi della pelle possono essere riconducibili a carenze di zinco; la pressione alta può essere dovuta alla mancanza di potassio  nei cibi e a un eccessivo uso di sodio; l'aterosclerosi e cancro sono malattie correlate a una mancanza di selenio e manganese, utili a produrre interferone, importante difesa dell'organismo. L'assunzione che facciamo dei minerali importanti è da tutti i punti di vista assolutamente insufficiente. Tra gli elemnti dannosi, perché distruggono minerali, pone gli agenti chelanti che vengono usati nella preparazione industriale dei cibi. Inoltre i minerali che resistono nelle verdure potrebbero non essere biodisponibili e quindi assimilabili dall'organismo. La nostra alimentazione spesso non consente di legare il minerale a certi aminoacidi che devono essere consumati entro un'ora per una giusta assimilazione dei metalli. La gamma infinita dei disturbi intestinali, dalle diaree alla costipazioni croniche, che affligge l'umanità proprio in base all'alimentazione moderna rende ancora più difficile l'assimilazione dei minerali.

I processi ad alta temperatura che ormai sono diffusissimi. Burattazione ad alta velocità, pastorizzazione di creme, maionesi, birra, essiccazione di pasta, the, frutta secca al alta velocità.

Fidanza nota che negli ultimi anni le ricerche  in campo immunologico hanno messo in evidenza un nuovo ruolo  terapeutico delle vitamine: quello protettivo. Le vitamine proteggono le cellule e i sistemi biologici dall'azione lesiva degli agenti chimici e fisici. La sempre più larga introduzione in terapia di molecole di sintesi, l'immissione nell'ambiente di sostanza tossiche e l'uso crescente di additivi alimentari, coloranti e conservanti, determinano un maggiore inquinamento intorno particolarmente dannoso per il protoplasma cellulare. Inoltre nell'organismo si accumulano, a causa delle errate abitudini alimentari, metaboliti intermedi che alterano considerevolmente  gli equilibri biochimici e che sono uno degli elementi determinanti delle malattie metaboliche e degenerative. Fondamentalmente l'azione protettiva delle vitamine consiste o nell'attivare le funzioni fisiologiche oppure nel potenziare e mantenere integre le difese organiche.

PAULING DISCUTE GLI ASSERITI EFFETTI NOCIVI DELLE "MEGAVITAMINE" DIVERSE DALLA VITAMINA C

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L'American Health Foundation avvisava: "Le cosiddette megavitamine dovrebbero essere evitate. Le vitamine sono elementi essenziali della nostra nutrizione, ma ad alto dosaggio divengono farmaci e dovrebbero essere assunte solo per la cura di specifici disturbi. Dosi molto elevate delle vitamine liposolobili A e D producono ben noti effetti nocivi, e questo probabilmente è vero anche per le altre. Dosi molto altre di vitamina C sono escrete principalmente dalle urine. In mancanza di indicazioni che alte dosi di vitamine sono sicure, occorrerebbe evitarle".

L'Handbook of poisoning, di R. Dreisbach, farmacologo alla Stanford University School of Medicine menziona tra le sostanze potenzialmente tossiche le vitamine A, D, K, K1 (una forma della vitamina K) e le vitamine del gruppo B.

La vitamina K non deve preoccupare perché raramente viene inserita negli integratori in commercio. Anche perché adulti e bambini ne ottengono una dose adeguata dalla propria flora intestinale. Una prescrizione medica è richiesta solo nei casi di neonati, donne lavoratrici, pazienti in overdose da anticoagulanti. Sarà il medico che in caso di somministrazione ne valuterà i rischi di tossicità.

Pauling ribadisce ripetutamente che di aspirina si muore (soprattutto i bambini) mentre di intossicazione da vitamine si viene danneggiati talvolta ma non si muore.

Per una normale crescita ossea la vitamina D è richiesta insieme a calico e fosforo. E' probabilmente bene non superare le RDA di vitamina D indicate nelle tabelle. Tra gli effetti dell'intossicazione da vitamina D vi sono nausea, vomito, diarrea, anemia, ipofunzionalità renale, acidosi, proteinuria, pressione alta, calcificazioni, debolezza muscolare, dolori articolari.

La scrittrice di dietologia Jane Brody ha affermato che la vitamina A è stata la causa del numero maggiore di casi di intossicazione da vitamine. Ma non riporta alcun caso di morte. I casi peggiori che riporta comprendono come sintomi solo confusione, disidratazione, iperirritabilità, cefalea, dolori addominali e alle gambe, vomito, irrigidimento del collo, pelle secca, labbra screpolate, rigonfiamento dei nervi ottici e aumentata pressione endocraniale.

L'assunzione giornaliera di dosi di vitamina A da dieci a ottanta volte la RDA può causare effetti collaterali moderatamente seri. Dreisbach, nel suo manuale sugli avvelenamenti dice che una dose da venti a cento volte maggiore della RDA può col tempo causare dolorosi rigonfiamenti nodulari del periostio, rigonfiamenti, osteoporosi, prurito, eruzioni cutanee, ulcerazioni, anoressia, aumento della pressione intracranica, irritabilità, sonnolenza, alopecia, ingrossamento del fegato (occasionalmente), diplopia e papilledema.

Una ripetuta e regolare assunzione di questa vitamina liposolubile stoccata fa aumentare le riserve corporee e daultimo la sua attività può raggiungere un tale livello da dare manifestazioni come mal di testa da aumentata pressione intracranica e altre. Assunzione di 100.000-150000 IU al giorno per un anno o più hanno causato questi problemi in alcune persone ma non in altre. La RDA è 5000 IU. Pauling consiglia di non superare 50.000 IU. Ogni persona che assume dosi molto alte di vitamina A deve stare attenta a sintomi di intossicazione.

La vitamina B1 non ha dosi fatali e non ha effetti tossici rilevati. La RDA è 1,4 mg e una assunzione di 50-100 mg è tollerata dalla maggior parte delle persone e risultare di beneficio.

La vitamina B2 non ha dosi fatali conosciute e non ha dosi conosciute che producano seri effetti tossici. La RDA è 1,6 mg. 50-100 mg sono tollerati dalla maggior parte delle persone e possono essere di beneficio.

La vitamina B3 (niacina) non ha una dose letale conosciuta. 100 mg o più assunti di niacina possono causare arrossamenti, prurito, vasodilatazione, aumento del flusso sanguigno cerebrale e diminuzione della pressione sanguigna cerebrale. Gli arrossamenti spariscono dopo quattro giorni di ritorno al dosaggio ordinario. Dosi molto alte di nicotinamide può causare nausea in alcune persone. La RDA è 18 mg. 5000-3000 mg assunti per anni da pazienti schizofrenici non hanno mostrato effetti tossici

La vitamina B6 (piridossina) non ha dose letale conosciuta. Quando è assunta giornalmente in dosi molto alte, causa un significativo danno neurologico in alcune persone. La vitamina B6 è l'unica vitamina idrosolubile che ha una tossicità significativa.

Piridossina è il nome usato per diverse sostanze (piridoxol, piridoxal, pyrdoxamine, pyridoxal phosphate, pyridoxamine phosphate) che hanno la stessa attività contro convulsioni, irritabilità, lsionii della pelle, ridotta produzione di linfociti.

Fino al 1983 la si riteneva non tossica, ma quell'anno apparve una comunicazione medica circa una neuropatia periferica (insensibilità delle punte dei piedi, tendenza a barcollare) con dosi di 2000-5000 mg al giorno per 4 mesi. La neuropatia scomparve cessando l'uso della vitamina.

Indurre da un caso in cui era stata assunta una dose mille volte superiore alla RDA la regola che non si deve superare la RDA sembra a Pauling un volersi privare dei benefici effetti di tale vitamina. Gli psichiatri ortomolecolari raccomandano 200 mg al giorno e taluni pazienti assumono da 400 a 600 mg. Singole dosi di 5000 mg non producono seri effetti.

Non è conosciuta una dose letale per acido folico, acido pantotenico, vitamina B12 e biotina. Queste 4 vitamine sono considerate non tossiche.

Lo stesso scopritore della folacina ha scritto che una dose maggiore di 2000 microgrammi invece dei 400 mcg della RDA sarebbero raccomandabili, ma inspiegabilmente la FDA raccomanda di non superare il limite inferiore"

Alcuni medici esitano a prescrivere alte dosi di acido folico perché può mascherare i sintomi di anemia perniciosa da deficienza di B12 sostituendone parzialmente l'azione (le due vitamine sono richieste entrambe per la produzione di globuli rossi e modollo osseo), permettendo tuttavia ai danni neurologici di svilupparsi.

Oggi possiamo fare analisi per individuare deficienza di vitamina B12 e limitare la folacina non è necessario. Ma, appunto, bisognerebbe fare analisi per il deficit di vitamina B12.

Malgrado esistano effetti collaterali, non esiste dose letale di vitamina C e non si può propriamente parlare di intossicazione da vitamina C a nessun dosaggio, anche altissimo.

Non esiste dose tossica conosciuta dei tocoferoli, le sostanze raccolte sotto il nome di vitamina E.

La vitamina E ha molte funzioni benefiche, incluso il trattamento di disordini cardiaci e muscolari. Funziona sia come antiossidante generale, in sinergia con la vitamina C e in specifiche interazioni con proteine e lipidi non ancora ben chiarite.

Molte persone hanno assunto dosi molto più alte della RDA di vitamina E per lunghi periodi di tempo senza segni di intossicazione.

La vitamina E e la vitamina C formano una notevole coppia di antiossidanti.