LO SHEIKH CHE CONOSCEVA IL NOME NASCOSTO DI DIO

     

 

 

        Omar Al-Khattab era un giovane medico e filosofo di Costantinopoli, che si era dato a studi mistici. Aveva sentito dire che allo Sheikh della città di Isfahan era stato un giorno rivelato il nome segreto di Dio, il nome che dà la conoscenza suprema e, desideroso di apprenderlo a sua volta, si mise in viaggio.

        Arrivato ad Isfahan, chiese udienza allo Sheikh in persona e, insperabilmente, la ottenne. Sentito il suo desiderio, lo Sheikh gli disse di recarsi per tre sere consecutive alla porta della città, dove gli si sarebbe potuta presentare una occasione propizia.

        Il primo ed il secondo giorno passarono senza che accadesse nulla di rilevante. Carri entravano, carri uscivano, e il giovane medico sbadigliava.

        Il terzo giorno, le guardie, per divertirsi, se la presero con un vecchietto, lo derubarono del suo asino, dei suoi effetti personali, lo percossero e lo scacciarono dalla città. Ma null’altro accadde. Turbato dall’episodio di violenza, ma anche deluso nella sua attesa, Omar Al-Khattab ritornò dallo Sheikh. Questi gli chiese di raccontargli ciò che aveva visto e si sentì riferire l’episodio del vecchio.

        “Dimmi, giovane filosofo, cosa avresti fatto se io ti avessi rivelato il nome nascosto di Dio?”

        “O Sheikh, avrei evocato l’angelo della punizione contro le guardie, avrei guarito le piaghe del vecchio e l’avrei rimandato a casa con la bisaccia piena di monete d’oro”.

        Al che lo Sheikh lo congedò cortesemente dicendogli: “Vedi, giovane Omar, il fatto è che quel vecchio è colui che, tanti anni fa, mi rivelò il nome nascosto di Dio”.