LA STORIA DELLA GIOVANE PAISIA |
Una giovinetta di nome Paisia rimase
orfana di entrambi i genitori. Pensò di fare della sua casa un albergo per gli
ospiti dei padri di Scete.
Per un periodo non breve rimase lì,
dando ospitalità e servendo i padri. Ma col tempo, consumato il patrimonio,
cominciò a trovarsi in strettezze. Si attaccarono a lei degli uomini traviati e
la distolsero dal buon proposito. Cominciò a comportarsi male, fino a giungere
alla prostituzione.
Il padre Giovanni si recò da lei e disse
alla vecchia portinaia: "annunciami alla tua padrona". Quando fu
salito, essa, prevenendolo, si pose sul divano. Giovanni andò a sedersi vicino
a lei e, fissandola in viso, le disse: "che hai da lamentarti di Gesù, che
sei giunta a tal punto?". E abbassata la testa pianse. Gli chiese:
"perché piangi?". Le disse: "Vedo Satana giocare sul tuo
viso". Chiede allora: "C’è penitenza?". Le dice: "Sì".
Ed ella: "Conducimi dove vuoi". E si alzò per seguirlo. Il padre notò
con stupore che non diede nessun ordine né disse nulla riguardo alla sua casa.
Giunsero nel deserto; era tardi; egli
formò un piccolo cuscino di sabbia, vi fece sopra un segno di croce, e le
disse: "Dormi qui". Si allontanò un poco, recitò le sue preghiere e
si coricò. Svegliandosi verso mezzanotte, vide come una strada di luce che
scendeva dal cielo fino a lei. Alzatosi, le si avvicinò e la toccò col piede; e
vide che era morta.