ANTOLOGIA DI BRANI
SPIRITUALI antiche religioni nordiche |
❍ La furia guerriera, Ferg o Wut
❍ I nomi di Grendel, la bestia
malvagia, e il suo destino (da Beowulf
, antico poema inglese)
❍ Il desiderio di meritata fama
(lof, dom ) (da Beowulf , antico
poema inglese)
❍ Le parole di
Hrothgar (da Beowulf, antico poema
inglese)
❍ Ogni uomo è destinato a morire (da The Seafarer – Il Navigatore, antico poema inglese)
❍ La caducità, il mistero, la
vita per l’antico uomo del Nord (J.R.R. Tolkien)
❍ La furia guerriera, Ferg
o Wut
Oltre che calcolo, azione
pensata, il guerriero primitivo è però anche qualche cosa di assai diverso, per
non dire di antitetico: è, cioè, istinto combattivo, talvolta allo stato puro.
L’eroe si definisce come un essere solitario, inesorabilmente votato allo
scontro individuale, alla singolar tenzone, una verifica che affronta sotto un
impulso irresistibile e che sublima, per così dire, nel momento supremo del
duello contro un suo pari; duello affrontato in preda ad una sorta di estatica
ebbrezza, che estrania da sé il protagonista non più veramente compos sui. Questa seconda “anima” è il
prodotto di ménos , l’ardore ispirato
da un dio; e si traduce in lýssa,
la furia guerriera.
Tale
connotato è noto a molte tra le culture antiche, soprattutto nella loro fase
primitiva, a cominciare da quella germanica, che impiega, per definirlo,
termini quali Ferg o Wut.
La
parola antico nordico da cui deriva il nome di Odhinn, ôdhr corrisponde al tedesco Wut, “furore”, e al gotico wôdt,
“posseduto”: come sostantivo designa sia l’ebbrezza, l’eccitazione, il genio
poetico (cfr. l’anglosassone Wôth,
“canto”), sia il movimento terribile del mare, del fuoco, del temporale; come
aggettivo significa sia “violento”, “furioso”, sia “rapido”.
❍ I nomi di Grendel, la bestia malvagia, e il suo destino
(da Beowulf , antico poema inglese)
L’altro
mostro, di forme infelici, in forma maschile
Perfido
flagello
Malvagio
devastatore
Schiacciato
dalle proprie colpe
Pastore
dei crimini
Ostaggio
dell’inferno
Nemico
infernale
Demone
infuriato
Visitatore
di morte
Ombra
di morte
Mostro
vagabondo
Viandante
dell’ombra
Intimo
dell’inferno
Fuorilegge
Persecutore
Rese
l’anima pagana, la raccolse l’inferno.
Allora
aspetterà, colorato dei suoi peccati, il grande Giudizio: quanto l’Arbitro
luminoso deciderà di assegnargli.
❍ Il desiderio di meritata fama (lof, dom ) (da Beowulf , antico poema inglese)
Ognuno
di noi dovrà vedere la fine della sua vita mondana. Chi può, si faccia una fama
prima della sua morte. E’ la cosa migliore che resti a uno nel seguito, quando
non è più vivo.
Così
bisogna fare quando si va allo scontro sognando una fama durevole: non si pensa
alla vita.
❍ Le parole di Hrothgar (da Beowulf, antico poema inglese)
Poi
verrà in fretta la malattia o la lama
a
mutilarti delle tue forze, o la stretta del fuoco
o
il vortice della marea o il morso della spada
o
il volo della lancia o l’orrenda vecchiaia;
o
la luce degli occhi ti si farà buia e fiacca.
Arriverà
ben presto, cortigiano, la morte che è più forte di te.
❍ Ogni uomo è destinato a morire
(da The Seafarer – Il Navigatore,
antico poema inglese)
Io
non credo per nulla
che
la prosperità terrena gli durerà eternamente.
Sempre
una di queste tre cose, in ogni caso
prima
della sua fine resta incerta:
malattia
o vecchiezza o colpo di spada
a
chi ha fato di morte la vita incalzano.
Quindi,
per ogni uomo nobile il miglior memoriale e lode dei viventi che lo commemorano
dopo la morte, è che prima di doversene andare, egli possa meritare e ottenere
sulla terra, con gesta eroiche contro la malizia dei nemici e opponendosi ai
demoni, che i figli degli uomini esaltino in seguito il suo nome, e il suo lof
possa vivere con gli angeli, sempre e per sempre, la gloria della vita
eterna, condividendo la beatitudine delle schiere celesti.
❍ La caducità, il mistero, la vita per l’antico uomo del
Nord (J.R.R. Tolkien)
Chi,
in quei giorni lontani, disse o udì dire flæschama,
“veste di carne”, ban-hus, casa delle
ossa”, hreðer-loca, “prigione del
cuore”, pensava l’anima rinchiusa nel corpo, così come il fragile corpo è
impastoiato nell’armatura, o un uccello in una gabbia angusta, o come il vapore
è represso in un calderone. Là essa ribolliva e combatteva nei wylmas, i flutti tumultuosi amati dagli
antichi poeti, sino a che la sua passione non si era sfogata, e l’anima non
volava via in un ellor-sið, un
viaggio verso l’altrove, che “nessuno ha mai potuto sapere veramente, sia
consigliere a corte o combattente in campo”. Il poeta che proferì queste parole
vide nel suo pensiero il prode del tempo antico camminare sotto la volta del
cielo sulla terra insulare, Middangeard,
assediata dal mare senza sponde, Garsecg,
e dall’oscurità esteriore, che sopporta con risoluto coraggio i brevi giorni di
vita, Læne lif, sino a che non giunge
l’ora fatale, Metodsceaft, nella
quale tutte le cose periranno, leoht and
lif samod , “la luce e la vita insieme”.